Addio a Milva. La “Rossa”, come la sua famosa fulgida chioma di capelli ramati, è morta a 81 anni: da tempo aveva perso la coscienza del tempo e della memoria, viveva nella casa di via Serbelloni, pieno centro di Milano, con la fida segretaria Edith e l’affetto incondizionato della figlia, Martina Corgnati, critica d’arte.
Popolare in Italia e all’estero, ha trionfato sui palcoscenici di gran parte del globo, ottenendo particolari consensi, oltre che in Italia, soprattutto in Germania, dove ha partecipato in molte occasioni a eventi ed a spettacoli musicali sui principali canali televisivi. Ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone (26ª tournée più redditizia nel 2008), Corea del Sud, Grecia, Spagna e Sudamerica.

Milva durante la sua oltre cinquantennale carriera è riuscita a registrare un grande numero di brani, passando per generi musicali anche molto distanti fra loro con grande carisma interpretativo e vendendo oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo; rimane ad oggi l’artista italiana con il maggior numero di album realizzati, ben 173 tra album in studio, album live e raccolte.
La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle repubbliche italiana, francese e tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze; è l’unica artista italiana ad essere contemporaneamente: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania(Berlino, 2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009).
Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, nonché di un solido vibrato e di un melisma preciso e personalissimo, è soprannominata la Pantera di Goro: la cantante faceva infatti parte del quartetto delle grandi voci femminili italiane degli anni sessanta e settanta, con Mina, la Tigre di Cremona, Iva Zanicchi, l’Aquila di Ligonchio e Orietta Berti, l’Usignolo di Cavriago.
Per il colore dei suoi capelli è anche nota come La Rossa (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l’omonimo album La Rossa del 1980)
