Un nuovo decreto del governo estende la zona rossa. La bozza è chiarissima: non si potrà nè entrare nè uscire dalla Lombardia.

Spostamenti bloccati, permessi solo in caso di emergenza. Chiuse palestre, piscine e centri benessere, musei, centri culturali e stazioni sciistiche. Centri commerciali aperti solo dal lunedì al venerdì

Sono state definite le nuove misure nazionali di contenimento dell’emergenza. Nell’articolo 1 della bozza del nuovo decreto del governo, che dovrebbe essere varato questa sera, compare il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre 11 province, e l’estensione delle zone controllate a Piemonte ed Emilia-Romagna. Nel dettaglio, le province diventate “zona rossa” sono le seguenti: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria.

Ecco la bozza del decreto

Il nuovo decreto sarà votato entro poche ore.

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Fonti repubblica.it e corriere.it

Nella notte firmato il decreto. Conte, spostamenti solo per ragioni lavorative o situazioni di necessità. ‘Le forze di polizia saranno legittimate a chiedere conto” ai cittadini che si muovono sui territori interessati dalle nuove norme’.

Dopo le bozze circolate nella serata di ieri, 7 marzo, che hanno provocato diversi malumori tra governo e governatori delle Regioni, è arrivato il testo definitivo delle misure decise dal governo per far fronte all’emergenza coronavirus in Italia. Previste importanti limitazioni nelle regioni del Nord e misure restrittive anche nel resto d’Italia. 

La cosiddetta “zona rossa” è stata estesa a tutta la Lombardia e 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cussio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. In queste zone bisogna limitare il più possibile la circolazione. A chi presenta sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5 gradi centigradi si raccomanda di restare nella propria abitazione. Sospesi eventi e competizioni sportive, tranne gli allenamenti degli atleti professionisti e che parteciperanno alle olimpiadi. Chiusi gli impianti dei comprensori sciistici. Chiuse le scuole. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti dalle 6 alle 18, con obbligo da parte del gestore di istituire le misure di sicurezza. Le misure restano valide fino al 3 aprile.

Sospesi i concorsi, tranne quelli per il personale sanitario. Chiusi i musei, i cinema, i teatri. Negozi e centri commerciali aperti fino a venerdì e devono essere evitati gli assembramenti. L’articolo 2 del decreto prevede poi misure per il resto dell’Italia. Anche qui sospese le manifestazioni, gli eventi. Chiusi cinema e teatri. Chiusi i pub, le sale giochi e le discoteche. A differenza della zona rossa, nel resto d’Italia i bar e i ristoranti potranno rimanere aperti senza limitazione di orario, ma il gestore deve garantire la distanza di sicurezza tra i clienti. Qui le attività didattiche restano sospese fino al 15 marzo, come predisposto in precedenza.

Ecco il link al decreto definito completo

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