Dobbiamo fare tutti un sacrificio per il bene comune, rinunciare oggi per migliorare il nostro domani.
È da quando è iniziata questa situazione di emergenza che ci vengono date ogni giorno indicazioni diverse: dal primo panico, al cercare di non mollare e continuare la vita di tutti i giorni, alla riapertura di bar la sera e ai musei, per arrivare alle nuove misure restrittive firmate dal governo stanotte.
È ovvio che ci sentiamo spaesati in questa situazione in continuo cambiamento, ma ora la priorità è proteggere nei stessi e i nostri anziani, i più soggetti agli effetti negativi del virus.
L’esodo di stanotte di molte persone è un bruttissimo esempio di non comprensione della gravità della situazione, non ha senso pensare di avere il diritto di mettere a rischio altri connazionali che in questo momento sono in zone meno colpite dall’epidemia, è vanificare il lavoro e la totale abnegazione del nostro personale medico sanitario, che sta facendo degli sforzi sovrumani per noi.
L’epidemia deve fermasi per potere vincere questa battaglia, ciò che ci chiedono gli scienziati in questo momento è appunto rinunciare per ora ai nostri momenti di socialità il più possibile.
Se non si dovesse fermare l’epidemia, si rischierebbe un collasso del sistema ospedaliero, questo scenario davvero dobbiamo assolutamente evitarlo.
Il decreto consente ai residenti in Lombardia gli spostamenti per recarsi al luogo di lavoro e consente la circolazione delle merci, quindi si spera che le conseguenze negative all’economia delle aziende possa essere non troppo eccessiva.
Quindi nella giornata di oggi 8 marzo, festa delle donne, colgo l’occasione per i miei più affettuosi auguri a tutte le donne che mi leggono, l’imperativo è:
Distanziamento sociale.
